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Sara la ballerina

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C’era una volta una bambina di nome Sara, che sin da piccola aveva sognato di diventare una ballerina. Ogni giorno, dopo la scuola, si recava alla sua lezione di danza, dove si sentiva libera e felice.
Sara trascorreva ore nella sala da ballo, esercitandosi con determinazione, spinta dalla passione per la danza che bruciava dentro di lei. Ogni passo, ogni salto, rappresentava un passo avanti nel suo percorso verso il sogno di diventare una ballerina professionista.
In una bellissima giornata di sole, Sara stava pedalando felice nel parco insieme ai suoi amici. Si divertivano tanto, ridendo e scherzando sotto il cielo azzurro. Improvvisamente, Sara ebbe una grande idea: “Facciamo una gara fino all’angolo del parco!” esclamò con entusiasmo. Tutti acconsentirono e si lanciarono a tutta velocità.
BalloSara, sempre tra le più veloci, pedalava forte, quando all’improvviso, proprio vicino all’uscita del parco, una macchina apparve dal nulla. L’auto doveva fermarsi allo stop, ma non lo fece. Nel tentativo di evitarla, Sara girò bruscamente il manubrio. La bicicletta sbandò e, non riuscendo a mantenere il controllo, cadde rovinosamente a terra.
Gli amici corsero immediatamente verso di lei, preoccupati, mentre il guidatore dell’auto, realizzando cosa era successo, si fermò e accorse anch’egli per assicurarsi che Sara stesse bene. Non appena i soccorsi arrivarono fu portata all’ospedale in ambulanza.
Lì, i medici, molto gentili e premurosi, la visitarono e le spiegarono che la sua gamba era stata ferita seriamente a causa della caduta e che sarebbe stato necessario un intervento speciale per aiutarla a guarire.

Sara si svegliò lentamente, circondata dal morbido bisbiglio dei monitor e dal dolce tintinnio dei campanellini attaccati alla finestra, che danzavano con la brezza mattutina. La stanza era luminosa e accogliente, piena di disegni di fiori e farfalle sulle pareti, che sembravano sorridere a lei.
La mamma di Sara era seduta accanto a lei, tenendole la mano con dolcezza. “Ciao, tesoro,” disse la mamma con un sorriso che riscaldava il cuore. “Ti sei riposata bene?”
Sara annuì, ancora un po’ assonnata, e poi si accorse di qualcosa di diverso. Sotto le coperte, dove doveva esserci la sua gamba destra, sentiva meno peso. Guardò verso sua madre, gli occhi grandi aperti dalla sorpresa.
“È successo un piccolo cambiamento mentre dormivi,” cominciò la mamma, stringendo più forte la mano di Sara. “I dottori hanno dovuto fare un lavoro molto importante per assicurarsi che tu potessi avere molte altre avventure senza dolore.”
La mamma spiegò che i dottori, come maghi gentili, avevano aiutato Sara a liberarsi della parte della gamba che le causava tanta sofferenza. Ora, al posto di quella parte, avrebbe avuto la possibilità di scegliere tra diverse gambe magiche, alcune persino decorate con supereroi o stelle scintillanti.
Durante una delle sedute di riabilitazione, Sara si sentiva particolarmente sconfortata. Mentre si sforzava di imparare a camminare con la protesi, le sembrava di non farcela.
Seduta sulla sedia a rotelle, con gli occhi lucidi di lacrime rese dall’impotenza, notò una bambina poco più giovane di lei, Maria, anche lei ricoverata per un incidente simile.”Ti senti un po’ giù?” chiese Maria, avvicinandosi a Sara con un sorriso caloroso.
Sara annuì, sentendo un nodo alla gola mentre cercava di trattenere le lacrime.
“Sì, è solo… è così difficile. Mi manca ballare. Mi manca sentirmi libera.”
Maria le pose una mano sulla spalla con gentilezza.
“Lo capisco. Anche io ci sono passata. Ma sai una cosa? La forza non si misura con le gambe che hai, ma con la determinazione nel tuo cuore.” Le parole di Maria penetrarono nel cuore di Sara, risvegliando una fiamma di speranza e resilienza dentro di lei.
Con un sorriso tremante, Sara ringraziò Maria per le sue parole incoraggianti, sentendosi meno sola nella sua lotta. Quel breve incontro con Maria diede a Sara la forza e la speranza di continuare a lottare per il suo sogno di diventare una ballerina, nonostante tutte le difficoltà.
Lei e la sua crew lavorarono con dedizione e passione, sperimentando e creando più coreografie che mescolavano stili diversi, dal contemporaneo all’hip hop, fino a ritmi più classici. Ogni esibizione era una storia a sé, una celebrazione di vita e ritmo con lo scopo di incantare il pubblico.
Il loro obbiettivo era di partecipare all’annuale contest di danza, dove partecipano e si sfidano solo i migliori.
E venne il giorno dell’esibizione. L’atmosfera nel backstage era carica di emozione e tensione mentre le crew rivali si preparavano per esibirsi. Sara poteva sentire il battito accelerato del suo cuore mentre si stringeva le mani con i suoi compagni di squadra, i quali le lanciavano incoraggiamenti e sorrisi fiduciosi.
Quando finalmente fu il turno della sua crew di salire sul palco, Sara si sentì pronta. Con grazia e fiducia, si muoveva insieme ai suoi compagni, eseguendo ogni mossa con precisione e passione. Il pubblico era rapito dalla loro performance, applaudendo e gridando il loro sostegno. Quando la musica si fermò e le luci si accesero, Sara e la sua crew sapevano di aver dato tutto.

Aspettando ansiosamente il verdetto della giuria, Sara e i membri più piccoli della crew, visibilmente tesi, si tenevano per mano sperando che il loro duro lavoro fosse stato sufficiente.
“Siamo stati davvero impressionati dal talento e dalla passione dimostrati stasera da tutti i partecipanti,” disse l’annunciatore, facendo salire la tensione. Sara sentì il suo cuore battere così forte che pensò potesse sentirlo chiunque le stesse vicino. Il tempo sembrava essersi fermato, e ogni secondo di attesa si stendeva come un’eternità.

E quando finalmente il presentatore annunciò il vincitore, un’ondata di gioia e gratitudine travolse Sara e i suoi compagni di squadra.
Avevano vinto la competizione!
Le lacrime di felicità rigavano il viso di Sara mentre venivano avvolti in abbracci di congratulazioni da parte dei loro amici e familiari.
Quella notte, Sara si addormentò con un sorriso sulle labbra, sapendo che con determinazione, amore e sostegno, aveva dimostrato a se stessa e al mondo intero che nulla poteva fermare il suo sogno di diventare una ballerina.